CALL FOR PAPERS - 2023
CALL FOR PAPERS / eSamizdat 2023 (XVI)
Tempistiche (valide per tutte le sezioni)
Scadenza invio contributi: 20 luglio 2023
Pubblicazione del fascicolo: dicembre 2023
Si invitano gli Autori a manifestare il proprio interesse entro il 20 maggio, inviando all’indirizzo esamizdat@esamizdat.it un titolo provvisorio del contributo. All’invio della proposta definitiva si richiede anche la stesura di un abstract redatto in lingua inglese (100-150 parole), assieme a una lista di parole chiave (massimo 5), al titolo dell’articolo e a una breve biografia dell’autore (100-150 parole), sempre in lingua inglese. Per maggiori informazioni e sulle norme editoriali si consultino le pagine dedicate del sito.
I. Sezione Monografica
MICROSTORIE LETTERARIE. MODELLI E PROSPETTIVE DI RICERCA IN AREA SLAVA
a cura di Emilio Mari e Mikhail Velizhev
“Microhistory is, in the first approach, the intensive historical investigation of a relatively well defined smaller object, most often a single event. […] microhistorians always look for the answers for ‘great historical questions’, soon to be defined, when studying small objects. […] the third main feature of microhistory […] is the stress put on agency. For microhistorians, people who lived in the past are not merely puppets on the hands of great underlying forces of history, but they are regarded as active individuals, conscious actors”
G. Magnússon – I. M. Szijártó
La microstoria occupa, tra le correnti della storiografia moderna, un posto di indubbio rilievo. Dopo la sua formulazione e prima diffusione negli anni Settanta (Ginzburg 1994; Cerutti 2004), all’inizio degli anni Duemila tale metodologia ha ceduto progressivamente il posto, in ambito accademico, alle nuove svolte epistemologiche (“digitale”, “spaziale”, “ambientale”, ecc.) e al ritorno del paradigma della “storia globale” (Bertrand – Calafat 2018). Oggi, al contrario, sembra profilarsi in vari settori e contesti una “svolta microstorica”, che dà luogo a nuove interpretazioni di questo approccio, arricchite sia dall’esperienza del passato, che dalle suggestioni delle metodologie più recenti (Magnússon – Szijártó 2013). Tornano attuali le discussioni sull’universalità delle “grandi narrazioni”, sulla specificità delle loro declinazioni locali, sulla capacità di alcune persone o di alcuni eventi apparentemente casuali di influenzare le “grandi strutture”. In particolare, l’interesse verso l’approccio microstorico, nato in Italia, sta ora crescendo notevolmente nei paesi dell’Europa orientale, ad esempio in Ungheria e in Russia (Atnašev – Veližev 2019).
“eSamizdat” intende creare uno spazio di discussione in cui, sulla base di specifiche competenze storico-culturali, letterarie e linguistiche, si possa:
- riflettere sulla complementarietà di “micro” e “macro” metodi;
- avviare un dialogo proficuo tra la microstoria, per così dire, “storica” e quella “filologica”;
- interrogarsi sul ruolo dell’individuo nella “grande storia” e nella “grande storia della letteratura”;
- indagare le modalità attraverso cui gli attori sociali difendono la propria autonomia dal potere autoritario o totalitario, negoziandola attraverso micro-tattiche e strategie quotidiane;
- vagliare la possibilità di estendere agli studi letterari lo stile della scrittura microstorica, basata a sua volta su procedimenti di tipo “narrativo” (la sua capacità di (ri)costruire intrighi, far “rivivere” un particolare contesto o indagine, ecc.).
Si invitano filologi, storici, storici della letteratura e della cultura a proporre contributi originali che applichino l’approccio microstorico all’analisi dei prodotti culturali e degli attori sociali del mondo est-europeo; che affrontino questioni teorico-metodologiche sulla microstoria e la sua applicazione agli studi di tale area; che riflettano sullo stile della narrazione microstorica e sulle sue capacità di rendere un testo accademico fruibile da un pubblico più ampio. L’ambito di interesse non sarà circoscritto secondo criteri cronologici, bensì tramite precise scelte di campo che permettano di classificare tali studi come microstorici: può trattarsi di una ricerca “densa” (Geertz 1987) e basata su fonti di vario genere e registro (scritte e orali, alte e basse, ecc.), o di un “caso di studio” concreto e facilmente definibile (un evento, una singola persona o un gruppo, un luogo, un libro e i suoi lettori, ecc.) con particolare enfasi sull’agency, ovvero di un’analisi dei pensieri e delle azioni di uomini nella storia, che consenta allo studioso di muoversi dal livello “micro” a quello “macro” e viceversa, per rileggere in nuova luce le grandi questioni storiografiche e critico-letterarie.
Bibliografia essenziale:
Bertrand R. – Calafat G., La microhistoire globale: affaire(s) à suivre, “Annales. Histoire. Sciences sociales”, 2018, 1, pp. 3-18.
Cerutti S., Microhistory: Social Relations versus Cultural Models?, in Between Sociology and History. Essays on Microhistory, Collective Action and Nation-Building, a cura di A.-M. Castrén et al., Helsinki 2004, pp. 17-41.
Geertz C., Interpretazione di culture, Bologna 1987 (ed. or. 1973).
Ginzburg C., Il filo e le tracce. Vero falso finto, Milano 2006.
Ginzburg C., Microstoria. Due o tre cose che so di lei, “Quaderni storici”, 1994, 86, pp. 511-539.
Ginzburg C., Miti emblemi spie. Morfologia e storia, Torino 1986.
Ginzburg C., Occhiacci di legno. Nove riflessioni sulla distanza, Milano 1998.
Giochi di scala. La microstoria alla prova dell’esperienza, a cura di J. Revel, Roma 2006.
Grendi E., Microanalisi e storia sociale, “Quaderni storici”, 1977, 35, pp. 506-520.
Grendi E., Ripensare la microstoria?, “Quaderni storici”, 1994, 86, pp. 539-549.
La Malfa S., La collana Einaudi “Microstorie” (1981-1991), “Storiografia”, 2016, 20, pp. 197-214.
Levi G., A proposito di microstoria, in La storiografia contemporanea, a cura di P. Burke, Roma-Bari 1993, pp. 111-134.
Magnússon S. G. –Szijártó I. M., What is Microhistory? Theory and Practice, London-New York 2013.
Microstoria. A venticinque anni da “L’eredità immateriale”, a cura di P. Lanaro, Milano 2011.
Mikroistorija i problema dokazatel’stva v gumanitarnych naukach. Kruglyj stol, a cura di T. Atnašev – M. Veližev, “NLO”, 2019, 6, pp. 83-115.
II. Miscellanea
La sezione è aperta alle proposte libere degli autori.
III. Traduzioni
GLI STUDI LETTERARI IN UCRAINA DOPO LA RIVOLUZIONE: NATION BUILDING E RIGORE UMANISTICO
a cura di Alessandro Achilli
La sezione Traduzioni di eSamizdat XVI (2023) sarà dedicata alla critica letteraria ucraina negli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione, che vedono un rapido rafforzamento delle scienze letterarie in Ucraina dopo decenni di repressioni sotto l’Impero russo e prima della devastazione della cultura ucraina nell’era staliniana. La riflessione letteraria dei tardi anni Dieci e degli anni Venti in Ucraina è segnata da un’affascinante combinazione di rigore scientifico, ricerca di uno spazio nazionale e, in certi casi, adesione al progetto sovietico. I saggi presentati nella sezione cercheranno di mettere in evidenza questa polifonia di ispirazioni e obiettivi, concentrandosi tuttavia sulla ricerca e l’attuazione di un’impostazione scientifica solida e universale. La volontà di portare la scienza letteraria ucraina alla pari con il dibattito internazionale passa anche dalla necessità di consolidare la storiografia della tradizione letteraria nazionale in un momento in cui quest’ultima era entrata in una fase di intensa crescita e diversificazione. Saranno presentati per la prima volta in italiano articoli di studiosi e scrittori al centro della cultura ucraina degli anni Venti come Ijeremija Ajzenštok, Majk Johansen, Oleksandr Bilec’kyj e Volodymyr Korjak. La loro riflessione, spesso pubblicata su nuove riviste come “Červonyj šljach” e “Šljachy mystectva”, è incentrata su questioni che spaziano dalla storia letteraria alla versificazione, dalla critica testuale allo studio dei topoi e delle immagini.
Si invitano gli interessati a contattare la redazione per ricevere indicazioni e materiali. Ulteriori proposte attinenti al tema, ben accette, saranno considerate entro i termini previsti dal CfP.