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CALL FOR PAPERS - 2024

2024-01-12

CALL FOR PAPERS / eSamizdat 2024 (XVII)

Tempistiche (valide per tutte le sezioni)

Scadenza invio contributi: 20 luglio 2024

Pubblicazione del fascicolo: dicembre 2024

Si invitano gli Autori a manifestare il proprio interesse entro il 20 marzo, inviando all’indirizzo esamizdat@esamizdat.it un titolo provvisorio del contributo. All’invio della proposta definitiva si richiede anche la stesura di un abstract redatto in lingua inglese (100-150 parole), assieme a una lista di parole chiave (massimo 5), al titolo dell’articolo e a una breve biografia dell’autore (100-150 parole), sempre in lingua inglese. Per maggiori informazioni e sulle norme editoriali si consultino le pagine dedicate del sito.

 

I. Sezione monografica

STORIA DELLE ISTITUZIONI LETTERARIE SOVIETICHE E DELL’EX BLOCCO ORIENTALE NEL XX SECOLO

a cura di Evgeny Dobrenko e Alessandro Farsetti

Vi invitiamo a proporre contributi originali per la sezione monografica dedicato alla storia delle istituzioni letterarie sovietiche e dell’ex blocco orientale nel XX secolo.

Negli anni Ottanta, grazie all’interesse per la storia sociale negli studi slavistici, sono state scoperte nuove pratiche di funzionamento delle istituzioni letterarie, prima neglette o sottovalutate, ma nondimeno determinanti. Il ritorno oggi alla sociologia della letteratura è legato non solo a tendenze intradisciplinari, ma anche all’attuale politicizzazione della società, che si ripercuote nel mondo accademico. L’obiettivo di questo progetto è quello di problematizzare le pratiche fondamentali della produzione letteraria, il che ci permetterebbe di adottare un approccio nuovo al materiale storico e letterario e di concettualizzarlo alla luce di nuove chiavi metodologiche.

A parte alcuni studi recenti, sappiamo ancora poco della storia delle istituzioni letterarie: non esistono ancora storie delle unioni artistiche, delle riviste letterarie di grande foliazione, delle case editrici, della censura, della distribuzione di libri e di altre istituzioni letterarie fondamentali nell’URSS e nell’Europa orientale. Ancora oggi molti slavisti tendono a trascurare l’importanza di questi aspetti nella comprensione della letteratura e dei prodotti letterari: infatti, la storia istituzionale della letteratura è una storia incentrata non sui testi e sugli autori, ma sui meccanismi di produzione culturale e letteraria che determinano – attraverso l’interazione dei produttori con i clienti, i consumatori, le autorità e gli uni con gli altri – le specificità della produzione stessa: le caratteristiche estetiche, l’ascesa e il declino dei generi, il repertorio degli stili e le modalità linguistiche. Va inoltre ricordato che nel campo della letteratura le forze all’opera non sono solo all’interno ma anche all’esterno delle istituzioni: esse operano entro i propri confini, il che ci permette di comprendere molto sia dei meccanismi del loro funzionamento, sia (cosa ancora più importante) della loro stessa natura. Così, in assenza di uno Stato di diritto (aspetto rilevante sia per l’URSS che per l’Europa dell’Est nel XX secolo), tutte le sfere della vita – compresa la letteratura – vanno incontro a un’“istituzionalizzazione ombra”, quando delle istituzioni rimangono solo i gusci, e peraltro esse svolgono funzioni completamente diverse da quelle dichiarate. Le funzioni reali non vengono dette, non sono né formalizzate né regolamentate; vengono svolte sulla base di “norme non scritte”, “regole del gioco”, “sottintesi”, “codici”, ecc. Attraverso le istituzioni o al di fuori di esse sono venuti a costruirsi i confini di ciò che è accettabile e ciò che non lo è, le strategie di comportamento creativo e sociale, i concetti estetici, i rapporti con la censura e le autorità burocratiche, le identità di gruppo, i rapporti finanziari (forme di guadagno letterario), i rapporti all’interno delle gerarchie letterarie, la (non) partecipazione ai rituali politici, e molto altro ancora. Di fatto, queste forme di organizzazione istituzionale ed extra-istituzionale divennero una sorta di forma di auto-organizzazione della cultura all’interno della sfera pubblica deformata.

Alcuni degli argomenti che vorremmo trattare in questa sezione sono:

  • meccanismi di istituzionalizzazione (e istituzionalizzazione ombra) della vita letteraria in Unione Sovietica e nell’Europa orientale comunista;
  • dinamiche istituzionali sotto il governo comunista nell’era post-rivoluzionaria, ai tempi di Stalin, nel periodo della normalizzazione sia in URSS che nell’Europa orientale;
  • studi comparativi delle istituzioni letterarie in questi paesi (evidenziando ciò che è stato trapiantato dal sistema sovietico e ciò che è stato influenzato dalla situazione locale in ogni singolo paese;
  • trasformazioni istituzionali del campo letterario nell’era post-sovietica sia in Russia che nei paesi dell’ex blocco sovietico;
  • applicazioni teoriche e approcci alle istituzioni letterarie dal punto di vista della sociologia della letteratura.

I contributi saranno selezionati principalmente al fine di coprire diversi periodi di tempo che vanno dagli anni Venti agli anni Ottanta e i vari contesti nazionali dell’area sovietica e dell’Europa orientale.

Bibliografia essenziale:

  • Any, The Soviet Writers’ Union and its Leaders: Identity and Authority under Stalin, Evanston 2020.
  • Babichenko (ed. by), Literaturnyi front: 1932-1946, Moskva 1995.
  • Babichenko (ed. by), “Schast’e” literatury: Gosudarstvo i pisateli, 1925-1938, Moskva 1997.
  • Bourdieu, The Rules of Art: Genesis and Structure of the Literary Field, Stanford 1992.
  • Brooks, Thank You, Comrade Stalin!: Soviet Public Culture From Revolution To Cold War, Princeton 2001.
  • Caves, Creative Industries: Contracts between Art and Commerce, Cambridge 2000.
  • Clark – E. Dobrenko (ed. by), Soviet Culture and Power: A History in Documents, 1917-1953, New Haven 2007.
  • Crane, The Production of Culture, Newbury Park 1992.
  • David-Fox, Showcasing the Great Experiment: Cultural Diplomacy and Western Visitors to the Soviet Union, 1921-1941, New York 2012.
  • Dobrenko, The Making of the State Reader: Social and Aesthetic Contexts of the Reception of Soviet Literature, Stanford 1997.
  • Dobrenko, The Making of the State Writer: Social and Aesthetic Origins of Soviet Literary Culture, Stanford 2001.
  • Dobrenko – G. Tihanov (ed. by), A History of Russian Literary Theory and Criticism: The Soviet Age and Beyond, Pittsburgh 2011.
  • Dobrenko – N. Skradol (ed. by), Socialist Realism in Central and Eastern European Literatures: Institutions, Dynamics, Discourses, London 2018.
  • Fitzpatrick, The Cultural Front: Power and Culture in Revolutionary Russia, Ithaca 1992.
  • Goriaeva, (ed. by), Mezhdu molotom i nakoval’nei: Soiuz sovetskikh pisatelei SSSR, 1925-1941, Moskva 2011.
  • Habermas, The Structural Transformation of the Public Sphere: An Inquiry into a category of Bourgeois Society, Cambridge 1989.
  • Hesmondhalgh, The Culture Industries, London 2002.
  • Luhmann, Art as Social System, Stanford 2000.
  • Powell – P. DiMaggio, The New Institutionalism in Organizational Analysis, Chicago 1991.
  • Scott, Institutions and Organizations: Ideas and Interests, Los Angeles 2008.
  • Ray – A. Sayer (ed. by), Culture and Economy after the Cultural Turn, London 1999.
  • Thornton et al., The Institutional Logics Perspective: A New Approach to Culture, Structure and Process, Oxford 2012.

 

II. Miscellanea

La sezione è aperta alle proposte libere degli autori.

 

III. Traduzioni

INTERSEZIONI TRA CINEMA E ARTI VISIVE

a cura di Martina Morabito

La sezione Traduzioni di eSamizdat XVII (2024) sarà dedicata agli studi cinematografici dal taglio comparatistico, focalizzati in particolare sul dialogo tra il cinema e le arti visive. Saranno accolti contributi che hanno esplorato le affinità, le influenze, le intersezioni tra linguaggio cinematografico e le espressioni artistiche visuali. A partire dagli studi fondativi di Ejzenštejn relativi alle qualità cinematografiche in potenza delle opere di artisti come El Greco e Serov, intendiamo presentare in traduzione italiana successive indagini in questa direzione, esplorando tematiche quali il fotomontaggio, il cinema come museo, le riprese filmiche di figurazioni folkloriche, il vedutismo e le architetture urbane, nonché l’animazione.

Si accettano traduzioni da tutte le lingue slave. Le persone interessate sono invitate a contattare la redazione per ricevere ulteriori indicazioni e materiali.